ASPP - Addetto al Servizio di Prevenzione e Protezione
Quando si parla di salute e sicurezza sul lavoro, il servizio di prevenzione e protezione ha un ruolo fondamentale. Infatti, chi si occupa di queste mansioni è in prima linea per tutelare i lavoratori e consentire loro di operare in un ambiente protetto e salubre.
Tra le figure coinvolte nello sviluppo e controllo di misure di sicurezza in azienda, c'è anche l' ASPP. Chi è? Quali sono i suoi compiti? Cosa dice il Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro?
Lo scopriamo insieme in questo articolo. Se stai cercando un partner per mettere in sicurezza la tua azienda attraverso le competenze, Soterikon eroga corsi di formazione sulla sicurezza sul lavoro a Milano e Melzo. Contattaci per maggiori informazioni.
Chi è l' Addetto al servizio di prevenzione e protezione?
Con la sigla ASPP ci riferiamo all' Addetto del servizio di prevenzione e protezione. Il D.Lgs 81/08 offre una definizione di questa figura professionale: persona in possesso delle capacità e dei requisiti professionali indicate nell' articolo 32, ovvero adeguati alla natura dei rischi presenti sul luogo di lavoro e relativi alle attività lavorative ma anche:
- possesso di un titolo di studio non inferiore al diploma di istruzione secondaria superiore
- attestato di frequenza, con verifica dell’apprendimento, a specifici corsi di formazione adeguati alla natura dei rischi presenti sul luogo di lavoro e relativi alle attività lavorative
- attestato di frequenza, con verifica dell’apprendimento, a specifici corsi di formazione in materia di prevenzione e protezione dei rischi, anche di natura ergonomica e da stress lavoro-correlato.
Se poi i candidati per ricoprire il ruolo di ASPP non siano in possesso di titolo di studio, possono comunque assumere la funzione se dimostrano di aver svolto una delle funzioni richiamate, professionalmente o alle dipendenze di un datore di lavoro, almeno da sei mesi alla data del 13 agosto 2003 previo svolgimento dei corsi.
Gli obblighi del datore di lavoro nei confronti del ASPP
Il datore di lavoro ha l'obbligo di nominare all'interno della sua azienda un ASPP che abbia i requisiti appena elencati. Questo perché è colui che possiede specifica conoscenza dell'organizzazione aziendale e dunque sa chi potrebbe essere l'individuo più consono per svolgere questa mansione. La nomina deve avvenire formalmente per iscritto.
Non ci sono indicazioni chiare circa il numero di addetti al servizio di prevenzione e protezione che bisogna nominare. Tuttavia, è chiaro che la cifra deve adattarsi alle condizioni dell' azienda.
Ricordiamo per scrupolo che il datore dovrebbe farsi consigliare dal Rappresentante dei lavoratori nella nomina del ASPP, ma che questi due ultimi ruoli nominati non possono coincidere.
Differenze tra ASPP e RSPP
Cosa cambia dal ASPP al RSPP? Si tratta di due figure fondamentali del servizio di prevenzione e protezione, con compiti molto simili. Gli addetti hanno meno responsabilità rispetto ai responsabili, non sono obbligati a partecipare alle riunioni periodiche e hanno meno lezioni di formazione e aggiornamento da frequentare.
Il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione viene nominato dal datore di lavoro ed è insomma colui che si preoccupa dell' individuazione dei fattori di rischio, elaborando anche delle misure di sicurezza consone per tutelare i lavoratori contro i pericoli emersi durante la valutazione.
Dopo aver individuato le misure di sicurezza più adatte, si preoccupa anche di controllare che esse siano efficaci e che i lavoratori le mettano in pratica. Infine, il responsabile del servizio di prevenzione e protezione si occupa dell'informazione e della formazione dei lavoratori in materia di sicurezza sul lavoro.
Gli addetti al SPP sono anch'essi nominati dal datore di lavoro e affiancano il responsabile nello svolgimento di alcune mansioni: individuare i fattori di rischio, elaborare le misure preventive, controllarle, dare istruzioni fondamentali ai lavoratori e sviluppare programmi di formazione.
A proposito di corsi di formazione, gli ASPP devono frequentare lo stesso corso del RSPP ma evitando l'ultimo modulo. Scopriamo di più nel prossimo capitolo.
Il corso per ASPP
Il corso ha lo scopo di insegnare a chi si occupa del SPP tutti gli argomenti sulla sicurezza in azienda in modo da prepararlo a gestire al meglio i compiti che il ruolo richiede. I corsi di formazione rispettano quanto sancito con l'Accordo Stato Regioni del 7 Luglio 2016 e successive modificazioni.
Nel caso del ASPP, il corso si divide in tre moduli:
- modulo A,
- modulo B,
- mentre il RSPP deve frequentare anche un modulo C.
I moduli A e B sono comuni per entrambi i ruoli.
I moduli A frequentati da RSPP e ASPP possono essere svolti anche in modalità e-learning, anche se noi di Soterikon consigliamo la frequenza in aula per una migliore interazione con il formatore. In questa parte del corso si tratta l'argomento del SPP dal punto di vista giuridico, analizzando anche tutti i ruoli coinvolti in questo servizio.
Il modulo B, anch'esso comune per entrambi i ruoli, prevede delle lezioni circa i rischi che si trovano sul luogo dove si svolgono le proprie mansieoni e legati alle attività svolte dalle persone assunte come dipendenti.
Si tratta di rischi come quello chimico, biologico, esplosioni, infortuni e molto altro.
Il modulo A ha durata di 28 ore, mentre il modulo B di 48 ore. Alcuni settori, come quello agricolo, edilizio, sanitario e petrolchimico necessitano di un modulo di specializzazione.
Il RSPP, inoltre, deve frequentare un corso che prende il nome di modulo C. Questo comprende tematiche legate alla gestione dei processi comunicativi con altri ruoli del SPP, dei percorsi di apprendimento per i lavoratori, alla pianificazione delle soluzioni per tutelare la salute e sicurezza di tutti i dipendenti aziendali
L' aggiornamento deve essere effettuato ogni cinque anni.
Esonero dal corso di formazione ASPP
Così come vale per il RSPP, anche alcuni ASPP sono esonerati dalla formazione obbligatoria in quanto possiedono già tutti i requisiti. Essi sono coloro che sono in possesso delle lauree: L7 ingegneria civile e ambientale, L8 ingegneria dell'informazione, L9 ingegneria industriale, L17 scienze dell'architettura, L23 scienze e tecniche dell'edilizia e LM26 ingegneria della sicurezza.
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