D.lgs. 81/08 - Testo Unico sulla sicurezza
Che cos'è la sicurezza sul lavoro?
La sicurezza sul lavoro è un aspetto essenziale per qualsiasi organizzazione aziendale. Il testo che ha ridisegnato la disciplina in materia è il decreto legislativo n. 81, approvato il 9 aprile 2008 ed entrato in vigore il 15 maggio dello stesso anno.
In questo testo unico in materia di salute e sicurezza sono raggruppate tutte le norme relative alla prevenzione nei luoghi di lavoro, alla sorveglianza sanitaria, alla segnaletica di sicurezza e ai rischi generici, quali le misure di primo soccorso e la prevenzione degli incendi.
Nell'ambito del d.lgs. 81/2008, la sicurezza sul lavoro è da intendersi come l'insieme di interventi da adottare per salvaguardare la salute e l'incolumità dei lavoratori durante lo svolgimento della loro attività. La differenza rispetto al passato è proprio il fatto che il testo unico sulla salute e sulla sicurezza sposta l'attenzione sulla prevenzione e introduce l'obbligo di valutare preventivamente i rischi presenti in azienda.
Che cosa prevede il testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro?
Elencare tutte le misure presenti nel decreto legislativo per la sicurezza sul lavoro nelle aziende non è semplice. Si possono però menzionare le principali misure, che si applicano non solo ai dipendenti privati e pubblici, ma anche a quei lavoratori autonomi che, in alcuni casi, si trovano a dover lavorare all'interno di un'azienda:
- la formazione specifica per i lavoratori, i preposti, i dirigenti e i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza;
- il controllo sanitario degli operatori;
- la valutazione dei rischi relativi a ciascuna attività dei lavoratori;
- l'attenzione particolare nell'utilizzo degli agenti fisici, chimici e biologici all'interno degli ambienti di lavoro con lo scopo di adottare ogni protocollo necessario per la prevenzione degli incidenti e per il mantenimento della piena agibilità degli ambienti, offrendo garanzia della sicurezza e della salute dei lavoratori e di tutti coloro che si dovessero trovare all'interno dei medesimi ambienti di lavoro;
- gestione, amministrazione e riduzione dei rischi, tramite l'apposito servizio di prevenzione, con la stesura del DVR, la nomina e la formazione di RSPP e ASPP, i controlli e le ispezioni da attuarsi in specifici casi e circostanze.
Tutti questi punti hanno l'obiettivo di diminuire il bilancio degli infortuni sul lavoro. Il testo unico, infatti, contiene concetti fondamentali come l'obbligo della valutazione dei rischi.
Il datore di lavoro diventa il soggetto responsabile delle norme di sicurezza, e i lavoratori hanno il pieno diritto a fare ricorso alla Corte di Cassazione, qualora si verificassero eventi quali l'insorgere di una malattia, o nel caso di assenza di attività aziendali che salvaguardano la salute e l'incolumità dei dipendenti.
In che cosa consiste la valutazione dei rischi?
La valutazione dei rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori e la redazione del documento relativo è un compito affidato esclusivamente al datore di lavoro.
Tale valutazione deve tenere conto di ogni possibile rischio, tra cui:
- la scelta delle attrezzature di lavoro, la scelta delle sostanze o miscele chimiche utilizzate;
- i rischi legati allo stress correlato al lavoro;
- i rischi delle lavoratrici in stato di gravidanza;
- i rischi relativi alle differenze di età, di genere e di provenienza da altri Paesi.
Che cos'è il documento di valutazione dei rischi di sicurezza nei luoghi di lavoro?
Una volta conclusa la valutazione, deve essere redatto il documento di valutazione dei rischi (DVR), che deve contenere:
- l'indicazione delle misure di prevenzione e di protezione messe in atto e i dispositivi di protezione individuali adottati;
- il programma delle misure ritenute più opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza;
- una relazione sulla valutazione di tutti i rischi per la sicurezza e la salute durante l'attività lavorativa, in cui vengano specificati i criteri adottati per la valutazione stessa;
- l'indicazione del nominativo del responsabile del servizio di prevenzione e protezione, del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza o di quello territoriale e del medico competente che ha partecipato alla valutazione del rischio;
- l'individuazione delle procedure per la realizzazione delle misure da attuare, nonché dei ruoli dell'organizzazione aziendale che devono provvedere a tale scopo, al quale devono essere assegnati unicamente soggetti in possesso di adeguate competenze e poteri;
- l'individuazione delle mansioni che eventualmente espongono i lavoratori a rischi specifici che chiedono una riconosciuta capacità professionale, specifica esperienza, adeguata formazione e addestramento.
Va inoltre redatto il Documento Unico di Valutazione dei Rischi (DUVRI), dove vengono individuati i rischi che possono interferire con il lavoro di imprese appaltatrici o lavoratori autonomi. Nel documento vengono indicate le misure adottate per eliminare o ridurre questo genere di rischi. Il DUVRI deve essere redatto dal datore di lavoro, che si occupa anche di verificare l'idoneità tecnica e professionale delle ditte appaltatrici e dei lavoratori autonomi che prestano lavori, servizi o forniture all'interno di un'azienda.
Quali sono gli obblighi del datore di lavoro in materia di tutela della salute e della sicurezza?
È obbligo del datore di lavoro mettere in pratica tutte le misure necessarie per le attività di prevenzione degli incendi, di evacuazione del luogo di lavoro in caso di emergenze e di salvataggio degli altri lavoratori. La nomina degli addetti al primo soccorso e degli addetti antincendio rientra nell'ambito di queste misure. I lavoratori scelti devono essere formati adeguatamente e devono sottoporsi ad aggiornamenti periodici. Generalmente non possono rifiutare la designazione, se non per un motivo giustificato.
Inoltre, è obbligo per i datori di lavoro scrivere il piano di emergenza (PEE), in aziende con dieci o più lavoratori o con attività soggette al controllo dei Vigili del Fuoco. Il piano di emergenza descrive i comportamenti da tenere, appunto, in caso di emergenza, affinché i lavoratori possano cessare le loro attività e mettersi al sicuro abbandonando il posto di lavoro nel caso di pericoli immediati. Proprio per questo devono essere presenti sui luoghi di lavoro le planimetrie che indicano i comportamenti da adottare e l'ubicazione dei presidi d'emergenza. Tali planimetrie sono chiamate piani di evacuazione.
All'interno di ogni azienda, poi, tutti i lavoratori devono essere informati sui rischi connessi alle loro attività e devono essere formati adeguatamente in materia di salute e di sicurezza. Le attività di informazione e formazione dei lavoratori sono a cura del datore di lavoro, che ha il compito di provvedere alla realizzazione di specifici corsi, dalla durata variabile a seconda della mansione svolta. Sempre il datore di lavoro è tenuto a fornire formazione e addestramento specifico anche per l'utilizzo di macchinari e attrezzature particolari.
Cosa sono i dispositivi di protezione individuale?
Qualora, in seguito alla valutazione dei rischi, dovesse apparire che questi non possano essere evitati o ridotti da misure di prevenzione, mezzi di protezione collettiva oppure misure, metodi e procedimenti di riorganizzazione del lavoro, allora devono essere impiegati i dispositivi di protezione individuale. I DPI devono essere messi a disposizione dal datore di lavoro, che deve provvedere a scegliere quelli più efficaci e adatti, curarne la manutenzione e fornire ai lavoratori che li utilizzeranno l'addestramento necessario.
Misure di protezione ulteriori
Tutti gli impianti tecnologici, impianti elettrici, termoidraulici o di condizionamento presenti sul luogo di lavoro devono ottenere le dichiarazioni di conformità da parte degli installatori. Sempre per garantire ambienti di lavoro a norma, il datore di lavoro deve farsi consegnare la dichiarazione di conformità da parte degli installatori.
Per mantenere la sicurezza degli impianti elettrici, il datore di lavoro deve eseguire verifiche periodiche degli impianti di terra e degli impianti di protezione dalle scariche atmosferiche.
Al datore di lavoro spetta anche il compito di fornire ai suoi collaboratori attrezzature dotate di marcatura CE, conformi alla direttiva macchine. Nella scelta delle attrezzature, il datore di lavoro deve prendere in considerazione condizioni e caratteristiche del lavoro da svolgere, i rischi presenti sull'ambiente di lavoro, quelli derivanti dall'impiego delle attrezzature stesse, quelli derivanti da possibili interferenze con altre attrezzature.
Chi sono i responsabili della sicurezza sul lavoro?
Vi sono, infine, tre figure previste dal decreto legislativo, che supportano il datore di lavoro svolgendo funzioni differenti a garanzia della corretta implementazione delle norme in materia di sicurezza e a sostegno della figura del datore di lavoro. Spesso, RSPP, RLS e medico competente lavorano a stretto contatto tra di loro e con il relativo datore di lavoro, ad esempio nel contesto della riunione periodica sulla prevenzione e sulla sicurezza aziendale.
Chi è l'RSPP?
Il responsabile del servizio di prevenzione e protezione (RSPP) è nominato dal datore di lavoro e svolge essenzialmente compiti di prevenzione e protezione dai rischi, individuandone i fattori ed elaborando procedure di sicurezza.
Chi è l'RLS?
Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (RLS), eletto direttamente dai lavoratori o individuato nell'ambito del territorio, svolge numerose mansioni: si rivolge alle autorità competenti quando le misure adottate in azienda non sono conformi a garantire la sicurezza, riceve le informazioni dagli organi di vigilanza e può esprimere un consiglio in merito alla valutazione dei rischi.
Chi è il medico competente?
Il medico competente svolge, infine, la funzione di sorveglianza sanitaria quando questa è prevista dalla legge.
Cosa comporta il mancato rispetto delle disposizioni generali?
Il mancato rispetto degli obblighi di legge da parte del datore di lavoro comporta come diretta conseguenza le sanzioni amministrative e, in alcuni casi, penali. Per le aziende operanti in determinati settori, come quello alimentare, è possibile partecipare a bandi promossi dalla regione o provincia di appartenenza per ottenere dei finanziamenti. L'iscrizione al bando avviene compilando un'apposita modulistica.