Documento di Valutazione Rischio esposizione a campi elettromagnetici
Come si redige il documento di valutazione dei rischi per i lavoratori esposti a campi elettromagnetici? Quali rischi bisogna tenere in considerazione?
Scopriamolo insieme in questo articolo di Soterikon, società specializzata in servizi per la sicurezza sul lavoro e corsi a Milano e a Melzo. Visita il nostro sito ufficiale per tutelare la sicurezza dei tuoi lavoratori e mettere l’azienda a norma di legge.
Cosa sono i campi elettromagnetici
All’interno dell’articolo 207 del capo IV del Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro, è possibile leggere la definizione di campo elettromagnetico. I campi elettromagnetici sono campi magnetici statici e campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici variabili nel tempo di frequenza inferiore o pari a 300 GHz.
Questi elementi, quando entrano in contatto con i lavoratori e presentano un’esigua intensità, possono causare gravi danni alla salute e determinare l’insorgere di infortuni spesso fatali.
I lavoratori possono entrare in contatto con campi elettromagnetici semplicemente utilizzando un’attrezzatura di lavoro, come un macchinario o un impianto che funziona a corrente elettrica.
Praticamente tutti i lavoratori, ormai, entrano a contatto con campi elettromagnetici, in quanto usano videoterminali, elettrodomestici, macchinari di varie dimensioni, ma ci sono alcuni di loro che invece devono operare a stretto contatto con attrezzature dai campi magnetici di elevata intensità.
Conseguenze del contatto con campi elettromagnetici
Gli effetti di un campo elettromagnetico possono essere diretti o indiretti. I primi provocano terribili sintomi sul lavoratore, come vertigini, spasmi muscolari, disturbi nervosi, disfunzioni sensoriali, vomito, surriscaldamento del corpo.
Gli effetti indiretti interessano esposizioni di basse entità e provocano interazioni con accessori che indossa il lavoratore oppure con l’ambiente circostante. Gli effetti indiretti dei campi elettromagnetici più comuni sono:
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interferenze con attrezzature o dispositivi medici impiantati attivi (defibrillatori impiantati o pacemaker) o con dispositivi impiantati passivi (protesi articolari, chiodi, fili o piastre di metallo);
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effetti su schegge metalliche, tatuaggi o piercing
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rischio di proiettili a causa di oggetti ferromagnetici non fissi in un campo magnetico statico;
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innesco di detonatori involontario, ma anche di incendi o esplosioni
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scosse elettriche o ustioni causate a correnti di contatto.
Per evitare questi spiacevoli eventi, il datore di lavoro è tenuto a osservare con attenzione i rischi presenti nella sua azienda e a inserirli nel documento di valutazione dei rischi.
DVR e obblighi del datore di lavoro in presenza di campi elettromagnetici
Il Titolo VIII del Capo IV del Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro indica i requisiti per la protezione dei lavoratori dai rischi di esposizione a campi elettromagnetici contro i rischi per la salute e la sicurezza.
Tuttavia, non si tratta dell’unica normativa di riferimento. Vi sono anche molte norme tecniche che trattano l’argomento, come la norma CEI 211-6 (Guida per la misura e per la valutazione dei campi elettrici e magnetici nell'intervallo di frequenza 0 Hz 10 kHz, con riferimento all'esposizione umana”, la norma CEI 211-7 "Guida per la misura e per la valutazione dei campi elettrici e magnetici nell'intervallo di frequenza 10 kHz - 300 GHz, con riferimento all'esposizione umana" e la norma CEI EN 50499 "Procedura per la valutazione dell'esposizione dei lavoratori ai campi elettromagnetici".
Viste queste indicazioni molto chiare, il datore di lavoro deve prestare attenzione alla valutazione dei rischi da esposizione a campi elettromagnetici, definiti come agenti fisici.
Nell’ambito della valutazione dei rischi, il datore di lavoro valuta e, quando necessario, misura o calcola i livelli dei campi elettromagnetici ai quali sono esposti i lavoratori. La valutazione, la misurazione e il calcolo devono essere effettuati in conformità alle norme europee standardizzate del Comitato europeo di normalizzazione elettrotecnica (CENELEC).
Il datore di lavoro deve tenere conto di due fattori:
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valori limite di esposizione: limiti all’esposizione a campi elettromagnetici che sono basati direttamente sugli effetti sulla salute accertati e su considerazioni biologiche. Il rispetto di questi limiti garantisce che i lavoratori esposti ai campi elettromagnetici sono protetti contro tutti gli effetti nocivi a breve termine per la salute conosciuti;
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valori di azione: l’entità dei parametri direttamente misurabili, espressi in termini di intensità di campo elettrico (E), intensità di campo magnetico (H), induzione magnetica (B), corrente indotta attraverso gli arti (IL) e densità di potenza (S), che determina l’obbligo di adottare una o più misure di sicurezza.
Oltre a questi elementi, il datore di lavoro deve misurare anche:
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il livello, lo spettro di frequenza, la durata e il tipo dell’esposizione;
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tutti gli effetti sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori particolarmente sensibili al rischio;
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qualsiasi effetto indiretto;
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l’esistenza di attrezzature di lavoro alternative progettate per ridurre i livelli di esposizione ai campi elettromagnetici;
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la disponibilità di azioni di risanamento volte a minimizzare i livelli di esposizione ai campi elettromagnetici;
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per quanto possibile, informazioni adeguate raccolte nel corso della sorveglianza sanitaria, comprese le informazioni reperibili in pubblicazioni scientifiche;
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sorgenti multiple di esposizione;
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esposizione simultanea a campi di frequenze diverse.
Misure di sicurezza per ridurre il rischio di esposizione da campi elettromagnetici
A seguito della valutazione dei rischi, se i valori di azione risultano troppo elevati, il datore di lavoro deve individuare un programma d’azione che comprenda misure tecniche e organizzative intese a prevenire esposizioni superiori ai valori limite di esposizione tra cui:
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metodi di lavoro che implicano una minore esposizione ai campi elettromagnetici;
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attrezzature che emettano campi elettromagnetici di intensità inferiore, tenuto conto del lavoro da svolgere;
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misure tecniche per ridurre l’emissione dei campi elettromagnetici, incluso se necessario l’uso di dispositivi di sicurezza, schermature o di analoghi meccanismi di protezione della salute;
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programmi di manutenzione delle attrezzature di lavoro, dei luoghi e delle postazioni di lavoro;
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ripensamento della progettazione e della struttura dei luoghi e delle postazioni di lavoro;
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limitazione della durata e dell’intensità dell’esposizione;
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visite periodiche di sorveglianza sanitaria per assicurarsi che la salute dei lavoratori sia stabile;
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formare i lavoratori sui rischi e la loro riduzione;
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adozione di dispositivi di protezione individuale.
Conclusioni
Tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori è un’operazione molto importante che può salvare delle vite umane ed evitare blocchi nella produttività aziendale. Mettere l’azienda a norma di legge significa dimostrare impegno per la crescita del business ma anche rispetto per i lavoratori.
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