Caduta in piano: come valutare il rischio
La caduta in piano è uno dei rischi presenti praticamente in tutti i luoghi di lavoro. Uno scivolamento, una caduta possono verificarsi sia durante il lavoro d'ufficio, mentre si effettuano pulizie o banalmente quando si passa da una stanza all'altra di un edificio. Fatta questa premessa, è chiaro che il rischio di caduta in piano sia uno dei più diffusi nei luoghi di lavoro ed è la terza causa di infortunio più diffusa in Europa.
Risulta quindi chiaro che il datore di lavoro debba procedere con un'attenta valutazione del rischio di caduta in piano per far sì di evitare incidenti e infortuni sul lavoro. Approfondiamo meglio l'argomento in questa utile guida.
Valutare il rischio di caduta in piano: Progetto RAS, Ricercare e Applicare la Sicurezza promosso da INAIL Direzione Regionale Campania
Il rischio che stiamo prendendo in considerazione è ampiamente trattato in diverse normative italiane, come il Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro, il Decreto del Presidente della Repubblica n. 303 del 1956, ma anche d.lgs. n. 626 del 1994.
Nel 2021 è stato nuovamente aggiornato il volume Valutare il rischio di caduta in piano fornito dal progetto RAS, ricercare e applicare la sicurezza promosso da INAIL Direzione Regionale Campania e dall'Università degli studi di Napoli Federico II. Si tratta di un documento fondamentale per condurre il datore di lavoro nella valutazione del rischio da scivolamento e caduta in piano, il primo volume di un progetto più ampio che comprende altre valutazioni, come il rischio ergonomico nella grande distribuzione organizzata o quello architettonico.
Fattori da tenere presenti durante la valutazione del rischio di caduta in piano
Quando il datore di lavoro procede con la valutazione del rischio caduta su un piano, deve prestare attenzione a una serie di elementi:
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stato della pavimentazione, tenendo conto del rivestimento, lo strato di finitura avente la funzione di conferire alla pavimentazione predeterminate prestazioni meccaniche, chimiche, fisiche, di benessere e sicurezza, e del supporto, l'insieme integrato degli strati disposti sotto il rivestimento, concorrenti a formare la pavimentazione;
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antisdrucciolevolezza, ovvero se la pavimentazione è stata realizzata con materiale il cui coefficiente di attrito (CoF), misurato secondo il metodo della British Ceramic Research Association Ltd. Rep. CEC. 6/81 (BCRA), sia superiore ad un valore minimo determinato. Per esempio, un pavimento considerato molto pericoloso presenta coefficiente di attrito minore di 0,19, mentre uno adeguato a prevenire i rischi legati allo scivolamento ha coefficiente di attrito superiore a 0,74;
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presenza di sostanze liquide, grasse o oleose che possono causare slittamento delle scarpe, dovuta alle mansioni svolte in un certo ambiente in cui si svolgono le mansioni lavorative (pensiamo a un'officina che potrebbe presentare macchie di olio motore sul pavimento);
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situazioni di usura dei piani di calpestio, per esempio in parcheggi in cui transitano mezzi pesanti che potrebbero compromettere il manto stradale;
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presenza di protuberanze, cavità o piani inclinati pericolosi, che il titolare dell'azienda deve eliminare o segnalare al più presto;
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condizioni ambientali che possono favorire lo scivolamento o le cadute in piano, come la scarsa illuminazione, un eccesso di umidità, rumori improvvisi...
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presenza di ostacoli che potrebbero portare a inciampo, scivolamento o cadute, come tappeti, zerbini, segnaletica a terra, colonne...
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fattori umani, per esempio se in azienda operano persone anziane con una ridotta capacità motoria e visiva, invalidi...
A seguito di questa valutazione, il titolare dell'azienda deve inserire tutte le informazioni raccolte nel documento obbligatorio DVR e intervenire con adeguate misure di sicurezza per ridurre i rischi legati alle cadute in piano.
RICHIEDI PREVENTIVO
Le misure di sicurezza da adottare
Secondo il Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro, paragrafo 1.3.2, i pavimenti dei locali devono essere fissi, stabili e antisdrucciolevoli nonché esenti da protuberanze, cavità o piani inclinati pericolosi. Inoltre, nelle parti dei locali dove abitualmente si versano sul pavimento sostanze putrescibili o liquidi, il pavimento deve avere superficie unita ed impermeabile e pendenza sufficiente per avviare rapidamente i liquidi verso i punti di raccolta e scarico.
Quando il pavimento dei posti in cui si svolgono le mansioni e di quelli di passaggio si mantiene bagnato, esso deve essere munito in permanenza di palchetti o di graticolato, se i lavoratori non sono forniti di idonee calzature impermeabili.
Ricordiamo che nell'articolo 18 del D.Lgs 81/08, si sottolinea l'obbligo del titolare dell'azienda che deve prendere appropriati provvedimenti per evitare che le misure tecniche adottate possano causare rischi per la salute della popolazione o deteriorare l’ambiente esterno verificando periodicamente la perdurante assenza di rischio. Significa quindi che il rischio caduta in piano in riguarda solo i suoi dipendenti, ma anche persone che fanno ingresso in azienda non in veste di lavoratori.
Prestare attenzione alle condizioni di scivolosità delle pavimentazioni e al loro stato strutturale non basta per evitare che un lavoratore cada e si faccia del male. E' necessario individuare altre misure per proteggerlo.
Tra queste, c'è sicuramente l'adozione di dispositivi di protezione individuale, come scarpe antiscivolo e antinfortunistiche. Inoltre, molto importante in qualsiasi luogo di lavoro, la formazione degli impiegati è fondamentale per ridurre il pericolo che qualcuno cada e si infortuni.
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Conclusioni
Il rischio di caduta in piano è presente nella maggior parte dei luoghi di lavoro, in quanto è sempre possibile che un lavoratore, o un visitatore, scivoli e cada. La caduta sui luoghi di lavoro che avviene su un pavimento artificiale è la terza causa di infortunio e può portare all'assenza superiore al mese, con perdite in termini di produttività ed economiche per l'azienda.
Il 15% delle denunce da infortunio inviate all' INAIL sono dovute a cadute in piano e più della metà comportano assenze dal lavoro superiori ai tre giorni, specialmente nelle piccole e medie imprese. Si tratta di un rischio che può essere ragionevolmente mitigato, semplicemente effettuando un'attenta valutazione dei rischi e intervenendo per migliorare le condizioni dell'ambiente di lavoro.
In Soterikon, eroghiamo servizi in materia di sicurezza sul lavoro: affianchiamo le aziende nel valutare il rischio di cadute e altri pericoli che possono condurre all'aumento degli infortuni tra i lavoratori, aiutandole anche nella stesura del DVR.
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