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Visiotest per lavoratori a Milano
Cos'è il visiotest? Perché rientra negli esami per la medicina del lavoro? Quando si tratta di sicurezza dei lavoratori è sempre bene essere informati su ogni aspetto, anche sugli esami che spesso vengono richiesti dal medico competente per svolgere la corretta sorveglianza sanitaria.
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Cos'è il visiotest?
Il visiotest, o screening visivo, fa parte di quelle visite mediche specialistiche che possono essere richieste dal medico competente in azienda.E' questa figura professionale a condurre l'esame su quei lavoratori che rientrano nella categoria dei videoterminalisti, ovvero dipendenti che stanno a contatto con video terminali per gran parte della loro giornata (almeno 20 ore a settimana) in azienda.
Questi strumenti di lavoro potrebbero comportare danni alla vista che peggiorano nel tempo se trascurati. Infatti, sono la luce dei monitor, ma anche la posizione adottata dai lavoratori, la presenza di riflessi o l'uso prolungato del video terminale che rischiano di compromettere le capacità di visione del lavoratore.
Grazie al visiotest, è possibile individuare da subito qualsiasi patologia visiva prima ancora che si manifestino i primi sintomi.
Visiotest: ruolo del datore di lavoro e del medico competente
Che ruolo ha il datore di lavoro nell'organizzazione del visiotest? E il medico del lavoro? Innanzitutto, il datore di lavoro ha l'obbligo di inserire nella valutazione dei rischi anche la potenziale compromissione della funzione visiva a causa della lunga permanenza di fronte a monitor o video terminale.
La visita è a carico del datore di lavoro ed è lui stesso a indicare quei lavoratori che devono sottoporsi periodicamente al visiotest. Una volta effettuate le visite mediche specialistiche, è sempre il datore di lavoro a dover disporre le corrette misure di sicurezza per contenere i danni alla vista.
Non sono solo il datore di lavoro e il medico ad avere degli obblighi ben precisi circa la visita per comprendere lo stato di salute della vista. Il lavoratore non può rifiutarsi di sottoporsi al test e neanche di adottare delle misure di sicurezza per tutelare i suoi occhi. Infine, se egli dovesse rilevare dei problemi visivi, ha l'obbligo di richiedere un test al medico per migliorare il suo stato.
Quando bisogna sottoporsi al visiotest?
Il visiotest è un esame che consente di misurare i principali parametri dell'acuità visiva. E' quindi possibile misurare la visione da lontano e da vicino, nell'occhio destro e in quello sinistro, la visione stereoscopica e molto altro.
Se il lavoratore dovesse presentare eventuali danni causati dal monitor o dal video terminale, il medico competente potrebbe anche valutare la sua effettiva idoneità a svolgere la mansione e stabilire un cambio della sua attività.
Non ci sono indicazioni precise sulla periodicità con cui il visiotest deve essere svolto. Questa dipende molto dal tipo di mansione che il lavoratore svolge in azienda. Il numero delle volte in cui si deve sottoporre al test è indicato nel documento di valutazione dei rischi.
Ci sono poi indicazioni che riguardano lo stato di salute e l'età dei lavoratori: se alcuni di loro presentano problemi alla vista oppure hanno superato i 50 anni di età, dovranno sottoporsi al test ogni due anni. Tutti gli altri lavoratori, solitamente, possono effettuare il visiotest ogni cinque anni.
In cosa consiste il visiotest?
Il visiotest è un esame davvero veloce e per nulla invasivo che si svolge comodamente con un pratico strumento che si chiama, appunto, visiotest. Non è richiesta alcuna preparazione e il lavoratore non deve far altro che posizionare gli occhi sulle apposite lenti e rispondere alle domande del dottore.
E' importante notare che, se il lavoratore porta lenti o occhiali, deve indossarli durante tutta la durata del test. L'esame ha lo scopo di raccogliere informazioni sul comportamento degli occhi di fronte a particolari stimoli come cambiamenti di immagine, colori o distanze.
Grazie alle risposte fornite, è possibile per l'esperto raccogliere informazioni sui principali parametri visivi e individuare quei lavoratori che non possono più svolgere mansioni di fronte a video terminali se non con delle specifiche misure di protezione.
Infatti, non sempre una vista non ottimale è segno che il lavoratore debba smettere di svolgere le sue attuali attività. La legge stabilisce che è obbligo del datore di lavoro fornire gli appositi strumenti di correzione ottica qualora il test dia risultati poco rincuoranti.
Una volta raccolto l’esito del visiotest, il medico competente è tenuto a compilare la “scheda di individuazione dei difetti visivi”. Non è possibile in questa sede comprendere il grado di gravità della patologia visiva, né intervenire con tempestività. E' bene per il lavoratore sottoporsi in seguito a un'ulteriore visita professionistica che non si concentri sulle mansioni svolte in azienda, ma sulle attività quotidiane.
Conclusioni
Il visiotest è un esame molto importante che è bene non sottovalutare, in quanto potrebbe aiutare a individuare problemi alla vista reversibile e intervenire per garantire la salute degli occhi dei videoterminalisti. Questa categoria di lavoratori non è comunque l'unica che dovrebbe sottoporsi a questo test: se nel documento di valutazione dei rischi emerge un certo pericolo per le funzioni visive dei dipendenti, allora è bene sottoporli alla visita periodica della vista ina azienda.
Le visite specialistiche sono periodiche: ogni due anni per chi ha superato i 50 anni di età o per chi soffre già di disturbi alla vista, ogni cinque anni per tutti gli altri dipendenti. Queste visite mediche hanno lo scopo di stabilire l'idoneità o la non idoneità del lavoratore a coprire il suo ruolo.
Nel secondo caso, è bene, per la sua salute e sicurezza, effettuare un cambio della mansione e individuarne una più consona al suo stato psico-fisico.
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