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Visite fiscali INPS 2023: le cose importanti da sapere

  

Le visite fiscali sono ispezioni effettuate dai medici dell'IMPS per verificare lo stato di salute di dipendenti pubblici e privati che dichiarano uno stato di malattia.

Infatti, qualora un dipendente non si sentisse bene e rimanesse a casa dal lavoro, deve contattare il suo medico di base che rilascia un certificato, da trasmettere all'INPS. L'ente, a questo punto, invia un suo specialista, comunicando al lavoratore delle fasce di reperibilità all'interno delle quali deve farsi trovare nella sua abitazione per effettuare l'ispezione.

Si tratta di visite molto importanti che, se non effettuate, possono causare non pochi problemi al lavoratore. Vediamo allora quali sono le novità circa le visite fiscali 2023 e cosa c'è da sapere.

 

visita fiscale 2023

  

Cosa si intende esattamente per visita fiscale INPS?

La visita fiscale INPS è un accertamento che si svolge quando un lavoratore, del settore privato, pubblico, ma anche Forze armate, Corpi armati dello Stato e Corpo nazionale dei vigili del fuoco, si assenta dal lavoro per malattia.

Il controllo viene effettuato su richiesta dei datori di lavoro pubblici e anche privati ​​per verificare lo stato di salute dei dipendenti assenti dal lavoro per malattia. Prima del 2017, anno di entrata in vigore del centro unico INPS, l'accertamento delle assenze per malattia veniva effettuato dalle ASL.

L'INPS effettua queste visite affinché i lavoratori non perdano il diritto all'indennità di malattia, prevista in caso di patologia che comporti un'assenza dal lavoro. Solo un medico dell'INPS può verificare l'effettivo stato di malattia di un dipendente pubblico o privato in caso di assenza dal lavoro per motivi di salute. I medici privati ​​non sono autorizzati a visitare gli indirizzi di casa dei lavoratori.

Le visite fiscali si svolgono presso il domicilio del dipendente, rispettando le fasce di reperibilità, ovvero orari prestabiliti della giornata.

 

Quali sono le fasce di reperibilità delle visite fiscali 2023?

Dal 2018 la competenza sulle visite fiscali è passata all’INPS con la creazione del Polo Unico dei Controlli, che lavora rispettando una serie di fasce di reperibilità. Questo passo è stato previsto per consentire un migliore esame da parte dei medici che effettuano le visite e di fermare l'abominevole fenomeno delle finte malattie, sempre più di attualità nazionale e quindi ingiustamente assenti dal lavoro.

Sebbene si parli da tempo della possibilità di uniformare gli orari di accesso fiscale, sussistono ancora differenze nelle fasce di reperibilità tra dipendenti pubblici e privati. L'orario delle visite fiscali e degli slot disponibili per i dipendenti pubblici 2023 è dalle 9:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 18:00, 7 giorni su 7, con disponibilità anche nei fine settimana e i giorni festivi.

L'orario di controllo fiscale INPS per tutti i dipendenti che lavorano in aziende private, grandi o piccole, disponibile 7 giorni su 7, compresi i fine settimana e i giorni festivi è dalle 10:00 alle 12:00 e dalle 17:00 alle 19:00.

I dipendenti pubblici e privati devono farsi trovare presso la propria abitazione durante le fasce di reperibilità prestabilite dalla legge. Non è possibile ricevere la visita del medico fuori dalle fasce di reperibilità, anzi, se questo dovesse accadere, il lavoratore ha il diritto di non farlo accedere alla propria abitazione.

 

Cosa succede se non sono reperibile durante le fasce di reperibilità?

Le visite fiscali sono un appuntamento molto importante che non bisogna saltare, per non dover pagare pesanti sanzioni, di cui parleremo tra poco. Cosa succede se non si rispettano gli orari delle visite fiscali?

Ci sono due casi: il lavoratore ha una buona motivazione, valida, per non essere presente per la visita fiscale INPS oppure ha infranto la legge e deve essere sottoposto a sanzioni. La multa viene applicata quando il lavoratore non si rende reperibile negli orari delle visite fiscali. A meno che il lavoratore non possa successivamente dimostrare che la sua assenza era giustificata e rispetta anche la normativa in materia di malattia.

Se viene confermata un'assenza ingiustificata, al lavoratore viene trattenuta una quota della retribuzione, differenziata se si tratta di un dipendente pubblico o di un lavoratore privato. I lavoratori possono anche essere sanzionati con il licenziamento in alcuni casi gravi quando non si presentano alle ispezioni fiscali e si scopre che abusano dello stato di malattia per svolgere altre attività incompatibili con lo stato di assenza dal lavoro.

Le sanzioni per l'assenza durante le verifiche fiscali sono le seguenti:

  • Riduzione salariale del 100% nei primi 10 giorni di patologia;

  • 50% per i prossimi giorni;

  • L'assenza alla terza visita comporterà la perdita totale dei benefici fino al termine della malattia.

 

Ho cambiato casa o non trascorrerò il tempo di recupero nella mia abitazione. Come lo comunico al medico dell'INPS?

Il lavoratore assente dal lavoro per malattia può comunicare qualsiasi indirizzo presso il quale sarà curato per tutto il periodo del recupero. Non si tratta di un cambio di indirizzo di residenza, ma di un provvedimento legislativo in materia di malattia, in base al quale il lavoratore può comunicare qualsiasi indirizzo per poter trascorrere del tempo durante la malattia. Quando si contatta il medico di base per il rilascio di un certificato medico, questa informazione deve essere comunicata: il professionista INPS si recherà all'indirizzo che il dipendente ha indicato sul certificato.

 

Chi non deve effettuare le visite fiscali?

Ci sono delle categorie di lavoratori che sono esenti dalla visita fiscale INPS. Vediamo quali:

  • lavoratori che si assentano per cause di forza maggiore

  • lavoratori che si sono recati altrove per un obbligo o cause di forza maggiore

  • lavoratori che si sono sottoposti a visite in relazione alla propria malattia

  • coloro che hanno necessità di iniezioni per trattamenti legati alla malattia

  • chi viene ricoverato in ospedale

  • coloro che devono ritirare dei referti medici

  • lavoratrici in stato di gravidanza a rischio

  • invalidi che presentano una riduzione della capacità lavorativa del 67%.

Altre sentenze, invece, affermano che i lavoratori possono uscire di casa anche in circostanze non strettamente connesse alla malattia:

  • Attività di volontariato che non metta in pericolo le condizioni di salute specificate nel certificato medico presentato al momento dell'attività lavorativa;

  • visitare parenti in ospedale, purché l'orario di visita coincida con le fasce orarie disponibili per le visite fiscali;

  • In caso di malattia grave, una persona che presenta un certificato di lavoro medico è esente da accertamento fiscale.

 

Conclusioni

La visita fiscale, dal 2018, è cambiata: le regole sono molto più rigide e bisogna non solo rispettare le fasce di reperibilità, ma anche le nuove indicazioni fornite dallo Stato Italiano. Per esempio, una volta il medico effettuava solo una visita a casa del dipendente, mentre oggi ne può effettuare molte di più nel corso della malattia.

Le novità introdotte hanno la finalità di contrastare i lavoratori furbetti che si assentano per altre cause al di fuori della malattia, percependo comunque un'indennità. Negli ultimi anni, infatti, non sono stati pochi i casi di dipendenti che si dichiaravano malati per poi dedicarsi alle loro attività personali piuttosto che recarsi al lavoro.

Con le nuove regole previste, gli orari delle visite fiscali, l'obbligo di certificato di malattia le cose sono leggermente cambiate ed è più difficile che un lavoratore approfitti dell'assenza da lavoro per dedicarsi a ciò che gli piace.

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Scritto da Paolo Calderone 

Paolo Calderone

Con oltre 25 anni di esperienza nella gestione di servizi di medicina, formazione e sicurezza sul lavoro, offro soluzioni di consulenza personalizzate alle aziende che vogliono tutelarsi contro le sanzioni previste dal vasto quadro normativo in materia di sicurezza sul lavoro (D.Lgs 81/08).  Potete contattarmi su LinkedIn per una consulenza personalizzata e per assicurarvi che la vostra azienda sia in linea con le normative in materia di sicurezza sul lavoro. Investire in sicurezza sul lavoro non solo protegge la vostra azienda, ma anche i vostri dipendenti e la vostra reputazione.


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