Valutazione del rischio stress lavoro-correlato: la nuova versione della Guida INAIL
Lo stress lavoro correlato è un rischio che qualunque datore di lavoro deve prendere in considerazione. L’INAIL lo definisce come una condizione che può essere accompagnata da disturbi o disfunzioni di natura fisica, psicologica o sociale ed è conseguenza del fatto che taluni individui non si sentono in grado di corrispondere alle richieste o alle aspettative riposte in loro.
Questo rischio, spesso sottovalutato, interessa praticamente tutte le organizzazioni e le aziende e può essere causato da molti fattori, come la lontananza dal posto di lavoro, cattivi rapporti con i colleghi, con i superiori, abusi, molestie, violenze, turni massacranti, scarse opportunità di crescita professionale ecc.
Valutazione del rischio stress lavoro correlato: come si svolge
Il Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro, Decreto Legislativo 81/08, indica come obbligatoria la valutazione dei rischi nelle aziende da parte del datore di lavoro. La valutazione deve riguardare tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, ivi compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari, tra cui anche quelli collegati allo stress lavoro-correlato, secondo i contenuti dell’Accordo Europeo dell’8 ottobre 2004.
La valutazione dello stress lavoro-correlato è effettuata nel rispetto delle indicazioni fornite dalla Commissione consultiva permanente per la salute e sicurezza sul lavoro.
Cosa indica la normativa di riferimento
All’interno del Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro, Decreto Legislativo 81/08, si può leggere la Lettera circolare del 18/11/2010 prot. 15/SEGR/0023692 all’interno della quale sono contenute le indicazioni necessarie alla valutazione del rischio da stress lavoro-correlato.
La valutazione del rischio da stress lavoro-correlato è parte integrante della valutazione dei rischi e viene effettuata (come per tutti gli altri fattori di rischio) dal datore di lavoro avvalendosi del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) con il coinvolgimento del medico competente, ove nominato, e previa consultazione del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS/RLST).
La valutazione si articola in due fasi: una necessaria, l’altra eventuale. La valutazione preliminare consiste nella rilevazione di indicatori oggettivi e verificabili come indici infortunistici, assenze per malattia, abbandono del posto di lavoro, segnalazioni del medico competente ecc.
Inoltre, in questa prima fase necessaria, bisogna valutare ambiente di lavoro e attrezzature, carichi e ritmi di lavoro, orario, turni, corrispondenza tra le competenze dei lavoratori e i requisiti professionali richiesti, ma anche autonomia decisionale e controllo, conflitti interpersonali al lavoro ecc.
Ove dalla valutazione preliminare non emergano elementi di rischio da stress lavoro-correlato tali da richiedere il ricorso ad azioni correttive, il datore di lavoro sarà unicamente tenuto a darne conto nel Documento di Valutazione del Rischio (DVR) e a prevedere un piano di monitoraggio.
Ricorso e azioni correttive per la prevenzione dello stress lavoro-correlato
Nel caso in cui si rilevino elementi di rischio da stress lavoro-correlato tali da richiedere il ricorso ad azioni correttive che, però, si rivelano inefficaci, si passa alla fase eventuale della valutazione del rischio.
In questo caso, vengono interrogati i lavoratori stessi, attraverso differenti strumenti quali questionari, focus group, interviste semi-strutturate. In base alle informazioni raccolte, il datore di lavoro deve adottare misure di correzione, allo scopo di eliminare o, se ciò è impossibile, ridurre al minimo il rischio da stress lavoro-correlato.
Novità INAIL stress lavoro-correlato
Da quasi due anni è possibile usufruire della piattaforma Inail per la valutazione e gestione del rischio stress lavoro-correlato ai sensi del d.lgs.81/08. Questo strumento aiuta i datori di lavoro a effettuare la corretta valutazione dei rischi e individuare quelli che possono avere ripercussioni psicofisiche sui lavoratori.
Ridurre lo stress lavoro-correlato
Per ridurre lo stress lavoro-correlato, il primo intervento utile è quello di generare consapevolezza nei lavoratori, in modo che comprendano quali sono i sintomi del disturbo e riescano quindi a gestirlo al meglio.
Il datore di lavoro deve quindi occuparsi innanzitutto dell’informazione e della formazione dei lavoratori. Non sono dunque necessari solo incontri di sensibilizzazione circa l’argomento, ma è anche utile sottoporre i propri dipendenti a un corso rischio stress lavoro correlato.
Questo consente di approfondire, in 4 ore, la conoscenza dello stress lavoro-correlato e di individuare anche dei modi per eliminarlo. Il corso stress lavoro-correlato può essere effettuato online mediante modalità e-learning. E’ obbligatorio per tutti i lavoratori, in quanto tratta un rischio che può andare a minare gravemente la salute e la sicurezza in azienda.
L'aggiornamento è previsto ogni 5 anni e all’interno del corso si affrontano le seguenti tematiche: contesto legislativo, ambito di applicazione, sintomi stress lavoro-correlato, fattori stressanti, burn out, valutazione del rischio stress da lavoro correlato, linee guida INAIL, sorveglianza sanitaria ecc.
Al termine del corso, i partecipanti ricevono un attestato.
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Scritto da Paolo Calderone
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Professionista con più di 25 anni di esperienza maturati nell’ambito della gestione dei servizi di medicina, formazione e sicurezza sul lavoro, fornisce consulenza alle Aziende che desiderano tutelarsi da tutte le sanzioni in cui si potrebbe incorrere a causa del vasto quadro normativo concernente la sicurezza sul lavoro (D.Lgs 81/08). Docente dei corsi di formazione per le figure professionali previste dal D.lvo 81/08.
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