Smart working: le ultime novità
Le ultime novità sullo smart working interessano la proroga della possibilità di svolgere le proprie mansioni in modalità agile fino alla fine dell'anno. Gioiscono soprattutto i lavoratori fragili e genitori di figli under 14, che possono così contare su una migliore gestione del proprio tempo e dell'equilibrio tra lavoro e vita privata.
Affrontiamo l'argomento in questo articolo di Soterikon, società Made in Italy che affianca le aziende nel rispetto dei loro adempimenti circa la sicurezza sul lavoro. Continua a seguire il nostro blog per conoscere maggiori informazioni su questo settore e visita il sito ufficiale Soterikon per scoprire di più sui nostri servizi.
Novità circa il lavoro agile
Nel mese di settembre 2022 è stato emanato il Decreto Legislativo aiuti bis che come novità principale, e sicuramente più apprezzata, c'è la proroga dello smart working fino al 31 dicembre per i lavoratori fragili e i genitori di under 14.
L'aggiornamento è stato emanato come conversione del DL Aiuti al Senato.
Il Ministro del Lavoro Andrea Orlando ha approvato in senato il via libera allo smart working fino a fine anno, anche in modalità semplificata.
Sappiamo che dal primo agosto è cominciato un periodo di indecisione circa la possibilità di svolgere la propria mansione in smart working, che ha reso difficile la regolazione del proprio equilibrio tra lavoro e vita privata soprattutto per quei lavoratori fragili o che devono assistere una persona addetta da patologie.
C'è voluto più di un mese per ottenere la proroga del Decreto Legislativo Riaperture fino al 31 dicembre 2022, ma alla fine è arrivata. Durante lo stato di emergenza dovuto alla pandemia, sono stati ben 8 milioni i lavoratori che hanno aderito alla modalità agile, quindi il 35% della forza lavoro totale.
Secondo delle analisi del Ministero del lavoro, la grande maggioranza di questi lavoratori è disposta a portare avanti questa modalità agile, visti gli evidenti vantaggi per la gestione del proprio tempo e anche il risparmio in termini di spostamenti.
Lavoro in modalità agile per i lavoratori fragili
La priorità del lavoro agile è prevista per i lavoratori fragili e i care givers. Si tratta quindi delle persone che soffrono di patologie specifiche, individuate dalle tabelle INPS, che possono vedere le proprie condizioni di salute peggiorare nel momento in cui contraggono il virus Sars-Cov-2. Nonostante sia stato ritirato lo stato di emergenza, la priorità rimane comunque quella di tutelare la salute di queste persone, in modo che non si aggravi nel caso in cui si manifesti un'altra ondata di contagi.
Nel secondo gruppo rientrano inoltre genitori e parenti di persone non autosufficienti che richiedono assistenza continua.
Oltre a queste due categorie di lavoratori, anche altri hanno la precedenza per quanto riguarda il provvedimento Aiuti Bis:
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lavoratori disabili
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lavoratori con figli fino ai 12 anni di età
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lavoratori con figli disabili che abbiano ridotto l’autonomia personale
Smart working semplificato
Fino al 31 dicembre 2022 si può accedere allo smart working semplificato: per l’attivazione dello smart working non è previsto l'obbligo di un accordo individuale tra azienda e lavoratore, ma solo di una comunicazione al Ministero del lavoro.
In quest'ultima devono essere presenti i nominativi dei lavoratori e la data di inizio e fine del lavoro in modalità agile.
Il modulo per inviare tutti i dati necessari si trova sul portale Servizi Lavoro, a cui si può accedere tramite SPID o CIE. La comunicazione è richiesta solo per nuovi accordi di smart working o modifiche/proroghe di quelli precedenti e va inviata entro cinque giorni dall'avvio dell'attività di lavoro agile.
Grazie a questa modalità semplificata di smart working, affiancata da una procedura di comunicazione più snella, si spera che sempre più datori di lavoro la adottino per i loro dipendenti, visti appunto tutti i benefici che sono emersi durante la sua adozione durante lo stato di emergenza.
Governo Meloni: le nuove proposte per lo smart working
Il neo ministro del lavoro Zangrillo riconosce le potenzialità dello smart working, ma solo se si passa da una dinamica di controllo a una di analisi dei risultati. Al lavoratore deve essere concessa per davvero la flessibilità, in modo che si raggiungano i risultati previsti in azienda, ma senza che i datori di lavoro esercitino un controllo severo sulle sue attività, che potrebbero compromettere l'efficacia del lavoro agile.
In particolare, l'attenzione è posta nei confronti della Pubblica Amministrazione, che da tempo richiede un ripensamento delle modalità di lavoro, verso un futuro più agile e digitalizzato.
Al giorno d'oggi, la maggior parte delle aziende adotta un modello ibrido che coniuga lavoro tradizionale e smart working per pochi giorni la settimana. Si tratta già di un buon traguardo per il nostro Paese che, però, rimane tra quelli con meno flessibilità in termini lavorativi.
Sopravvivono oggi delle lacune in materia di lavoro agile: infatti, un datore di lavoro che voglia adottare questa modalità, nel settore privato e pubblico, deve fare riferimento alla Legge 22 maggio 2017, n.81, arricchita dai successivi aggiornamenti durante la pandemia.
Tuttavia, le difficoltà a trovare un equilibrio che favorisca la produttività in azienda, l'aumento dei profitti e al contempo il benessere del lavoratore persiste. La necessità è oggi quella di trovare una misura univoca e duratura per la gestione dello smart working, in modo da rendere la procedura di avvio semplice, così come lo svolgimento delle attività durante l'anno.
Conclusioni
In un periodo di crisi economica e climatica, ma anche frenetico e in cui lo stress correlato al lavoro è sempre più elevato, la conciliazione tra tempo libero e orari lavorativi è fondamentale per garantire il benessere dei dipendenti, sia del settore privato che di quello pubblico.
Lo Smart Working è ormai presente nel 91% delle grandi imprese in Italia, quando solo l'anno scorso la cifra si aggirava intorno all'80%. La crescita di questa modalità di lavoro potrebbe crescere ulteriormente, consentendo a sempre più persone di lavorare da remoto senza spendere soldi e tempo per raggiungere una sede fisica.
Purtroppo, in Italia ci sono anche limiti di tipo tecnologico, economico e di consapevolezza che non consentono una maggiore diffusione dello smart working. Tuttavia, grazie a una Legge sempre più attenta ai bisogni dei lavoratori e al nuovo Decreto Aiuti Bis, molte categorie di dipendenti potranno godere dello smart working e dei suoi innegabili benefici.
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Scritto da Paolo Calderone
Con oltre 25 anni di esperienza nella gestione di servizi di medicina, formazione e sicurezza sul lavoro, offro soluzioni di consulenza personalizzate alle aziende che vogliono tutelarsi contro le sanzioni previste dal vasto quadro normativo in materia di sicurezza sul lavoro (D.Lgs 81/08). Potete contattarmi su LinkedIn per una consulenza personalizzata e per assicurarvi che la vostra azienda sia in linea con le normative in materia di sicurezza sul lavoro. Investire in sicurezza sul lavoro non solo protegge la vostra azienda, ma anche i vostri dipendenti e la vostra reputazione.
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