ATS città Metropolitana: nuove disposizioni positivi Covid19 in AZIENDA
L'A.T.S. Città Metropolitana di Milano, ha recentemente modificato le indicazioni per il rientro al lavoro dei contatti stretti di soggetti positivi al Covid 19.
Istruzioni sorveglianza contatti stretti di casi non sospetti per varianti
I colleghi identificati come contatti stretti devono:
1. rimanere in quarantena a domicilio, limitando al massimo i contatti con i propri conviventi. L’isolamento si concluderà trascorsi 14 giorni dalla data di ultimo contatto con il caso e non può essere interrotto a 10 giorni, neppure con tampone negativo
2. effettuare automonitoraggio dell’insorgenza sintomi mediante rilevazione giornaliera della temperatura. In caso di comparsa sintomi: dovranno informare il datore di lavoro/medico competente e contattare il proprio MMG il quale provvederà a segnalare il caso sospetto ad ATS e a richiedere il tampone di diagnosi.
Sorveglianza dei contatti di casi Covid 19 con confermata variante
Qualora in azienda dovesse essere individuato un caso Covid 19 con infezione confermata da variante, vista l’elevata contagiosità di tali forme, sono previsti specifici protocolli:
- Individuazione e quarantena non solo dei contatti stretti (vedi definizione sottoriportata) ma anche di quelli occasionali (vedi definizione sottoriportata).
- La quarantena dei contatti deve essere di 14 giorni e, quindi, non può essere interrotta a 10 giorni, neppure con tampone negativo.
- Al termine dei 14 sarà cura di ATS programmare un tampone molecolare (NON antigenico).
- Nella settimana successiva al termine della quarantena è prevista una sorveglianza passiva dei contatti invitando la persona a contattare il proprio medico curante in caso di comparsa di sintomi sospetti, ribadendo di attenersi sempre scrupolosamente alle misure anti-covid (distanziamento, uso costante della mascherina).
Definizione CONTATTO OCCASIONALE
▪ una persona che ha avuto un contatto diretto (faccia a faccia) con un caso COVID-19, a distanza minore di 2 metri e per meno di 15 minuti;
▪ una persona che si è trovata in un ambiente chiuso (ad esempio aula, sala riunioni, sala d'attesa dell'ospedale) o che ha viaggiato con un caso COVID-19 per meno di 15 minuti;
▪ un operatore sanitario o altra persona che fornisce assistenza diretta ad un caso COVID-19 oppure
personale di laboratorio addetto alla manipolazione di campioni di un caso COVID-19, provvisto di DPI raccomandati;
▪ tutti i passeggeri e l’equipaggio di un volo in cui era presente un caso COVID-19
Indicazioni generali per la gestione di casi Covid nelle aziende che fanno riferimento ad ATS Città Milano Metropolitana
Caso confermato/accertato di Covid 19.
Persona a cui è stato effettuato un tampone nasofaringeo risultato positivo per virus SARS-COV-2.
La persona può essere:
• Asintomatica (tampone fatto come test di screening)
• Sintomatica lieve – moderata (febbricola, febbre, tosse, mal di gola)
• Sintomatica grave (febbre alta e/o difficoltà respiratoria)
Caso con sintomatologia sospetta di Covid 19.
Persona con insorgenza improvvisa di almeno uno tra i seguenti segni e sintomi:
• Febbre (>37,5°C), tosse, difficoltà respiratoria)
CONTATTO STRETTO:
Vanno identificati coloro che hanno avuto contatti stretti con il caso da due giorni prima dell’insorgenza dei sintomi fino all’isolamento del paziente. In caso di persona sempre asintomatica, la finestra temporale per la ricerca dei contatti va da 48 ore
prima l’effettuazione del tampone positivo fino all’isolamento
Definizione di contatto stretto
• una persona che vive nella stessa casa di un caso COVID-19;
• una persona che ha avuto un contatto fisico diretto con un caso COVID-19 (per esempio la stretta di
mano);
• una persona che ha avuto un contatto diretto non protetto con le secrezioni di un caso COVID-19 (ad esempio toccare a mani nude fazzoletti di carta usati);
• una persona che ha avuto un contatto diretto (faccia a faccia) con un caso COVID-19, a distanza minore di 2 metri e di almeno 15 minuti;
• una persona che si è trovata in un ambiente chiuso (ad esempio aula, sala riunioni, sala d'attesa dell'ospedale) con un caso COVID-19 in assenza di DPI idonei;
• un operatore sanitario o altra persona che fornisce assistenza diretta ad un caso COVID-19 oppure personale di laboratorio addetto alla manipolazione di campioni di un caso COVID-19 senza l’impiego dei DPI raccomandati o mediante l’utilizzo di DPI non idonei;
• una persona che ha viaggiato seduta in treno, aereo o qualsiasi altro mezzo di trasporto entro due posti in qualsiasi direzione rispetto a un caso COVID-19; sono contatti stretti anche i compagni di viaggio e il personale addetto alla sezione dell’aereo/treno dove il caso indice era seduto. Vanno identificati coloro che hanno avuto contatti stretti con il caso da due giorni prima dell’insorgenza dei sintomi fino all’isolamento del paziente.
Cosa fare se un lavoratore manifesta di sintomi sospetti?
Qualora nel corso del turno di lavoro un dipendente dovesse manifestare sintomi sospetti, va allontanato dalla sede di lavoro e invitato a rivolgersi al proprio medico curante che provvederà, qualora confermasse il sospetto diagnostico per Covid, a richiedere il tampone di diagnosi ad ATS. Il medico competente deve segnalare il caso sospetto ad ATS, attraverso specifico portale, seguendo le istruzioni inviate con mail del 11 maggio a firma della Direzione Generale di ATS Milano. Qualora i sintomi si manifestassero al di fuori della sede di lavoro, il lavoratore è obbligato a rimanere al proprio domicilio, a darne comunicazione al datore di lavoro e al proprio medico curante il quale, qualora confermasse il sospetto diagnostico di Covid 19, provvederà a effettuare la segnalazione e a richiedere il tampone di diagnosi ad ATS.
Cosa fare se un lavoratore è positivo al Covid 19?
ATS comunica al datore di lavoro e al Medico Competente che è pervenuta la segnalazione di positività in un dipendente fornendo le informazioni ricavate dall’inchiesta epidemiologica utili per attivare il protocollo sanitario (es. sede di lavoro, data inizio sintomi, data ultimo giorno di lavoro). Al Medico Competente sarà fornito il nome del positivo per l’identificazione dei contatti stretti da sottoporre a sorveglianza. ATS richiederà l’elenco dei contatti stretti identificati dal Medico Competente, in collaborazione con il Datore di lavoro, questi elenchi saranno gestiti da ATS per informare i MMG dei soggetti posti in quarantena. In base alle recenti disposizioni ministeriali, il caso potrà rientrare a lavoro previo esito negativo di un solo tampone molecolare di controllo effettuato non prima di 10 giorni dal riscontro di positività, purché nei sintomatici siano trascorsi almeno 3 giorni senza sintomi.
Per i casi Covid 19+, compresi quelli da sospetta/accertata variante, che rimangono positivi a lungo termine vi sono evidenze che dopo 21 giorni dalla prima positività, purché nei sintomatici siano trascorsi almeno 7 giorni senza sintomi, la persona non è più contagiosa, anche in assenza di riscontro di negativizzazione.
NB: nella valutazione dei sintomi non si tiene conto di ageusia e anosmia.
Istruzioni sorveglianza contatti stretti di casi non sospetti per varianti
I colleghi identificati come contatti stretti devono:
1. rimanere in quarantena a domicilio, limitando al massimo i contatti con i propri conviventi. L’isolamento si concluderà trascorsi 14 giorni dalla data di ultimo contatto con il caso e non può essere interrotto a 10 giorni, neppure con tampone negativo.
2. effettuare automonitoraggio dell’insorgenza sintomi mediante rilevazione giornaliera della temperatura. In caso di comparsa sintomi: dovranno informare il datore di lavoro/medico competente e contattare il proprio MMG il quale provvederà a segnalare il caso sospetto ad ATS e a richiedere il tampone di diagnosi. Qualora il tampone dovesse risultare positivo si procederà come al paragrafo D.
I colleghi non identificati come contatti stretti del caso non sospetto per variante cosa devono fare?
I colleghi non identificati come contatti stretti non devono rispettare precauzioni particolari, salvo seguire scrupolosamente le misure generali di igiene e distanziamento del Ministero della Salute e attenersi alle indicazioni dei protocolli aziendali.
Sorveglianza dei contatti di casi Covid 19 con confermata variante
Qualora in azienda dovesse essere individuato un caso Covid 19 con infezione confermata da variante, vista l’elevata contagiosità di tali forme, sono previsti specifici protocolli:
a. Individuazione e quarantena non solo dei contatti stretti (vedi definizione box 1, paragrafo A) ma anche di quelli occasionali (vedi definizione) ATS richiederà l’elenco di tutti i contatti (stretti e occasionali) identificati dal Medico Competente, in collaborazione con il Datore di lavoro, in base ad un format elettronico preciso (non saranno processati elenchi trasmessi con altri formati o incompleti);
b. La quarantena dei contatti deve essere di 14 giorni e, quindi, non può essere interrotta a 10 giorni, neppure con tampone negativo.
c. Al termine dei 14 sarà cura di ATS programmare un tampone molecolare (NON antigenico).
d. Nella settimana successiva al termine della quarantena è prevista una sorveglianza passiva dei contatti invitando la persona a contattare il proprio medico curante in caso di comparsa di sintomi sospetti, ribadendo di attenersi sempre scrupolosamente alle misure anti-covid (distanziamento, uso costante della mascherina).
Definizione CONTATTO OCCASIONALE
▪ una persona che ha avuto un contatto diretto (faccia a faccia) con un caso COVID-19, a distanza minore di 2 metri e per meno di 15 minuti;
▪ una persona che si è trovata in un ambiente chiuso (ad esempio aula, sala riunioni, sala d'attesa dell'ospedale) o che ha viaggiato con un caso COVID-19 per meno di 15 minuti;
▪ un operatore sanitario o altra persona che fornisce assistenza diretta ad un caso COVID-19 oppure personale di laboratorio addetto alla manipolazione di campioni di un caso COVID-19, provvisto di DPI raccomandati;
▪ tutti i passeggeri e l’equipaggio di un volo in cui era presente un caso COVID-19
Fonte: ATS Milano Città Metropolitana
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